Attività Subacquee

Il mare ha da sempre rappresentato una barriera per l'uomo, un limite alle sue attività e una sfida alla sua curiosità. Sotto la superficie si nascondeva un mondo inesplorato, popolato, nell'immaginario collettivo, da mostri e creature leggendarie, un mondo spaventoso e affascinante che l'uomo ha in vari modi tentato di conoscere. La possibilità di esplorare l'ambiente subacqueo è data dalla capacità istintiva, che l'uomo condivide con pochi altri mammiferi, d'immergersi sott'acqua trattenendo il respiro.
Questo sistema, l'apnea, pur con tutti i limiti che possiede, permise ai nostri progenitori di intraprendere l'avventura sottomarina ed essi misero questa capacità al servizio delle proprie necessità alimentari, delle proprie esigenze di lavoro e purtroppo, la usarono anche per offesa e difesa nei confronti dei propri simili. Fin da tempi antichi siamo a conoscenza di incursioni da parte di subacquei in campo nemico e di particolari sistemi di difesa contro tali incursioni: basta ricordare i "commandos" greci che durante la battaglia di Salamina, inflissero gravissime perdite alla flotta persiana nuotando sott'acqua.
Un'altra attività subacquea, le cui origini sono antichissime, è quella dei pescatori di perle del Pacifico e dei pescatori muniti di lunghe aste acuminate, presenti in tutti i mari nel Sud del mondo. Si è parlato molto delle loro imprese audaci e coraggiose, ma purtroppo la storia ci ha giocato il tiro mancino di non farci avere alcun documento attendibile che ne descrivano i dettagli, all'infuori dei racconti che si tramandano di generazione in generazione intorno ad un fuoco.
La prima impresa subacquea descritta in maniera minuziosa è quella compiuta dal pescatore di spugne greco Gheorghios Haggi Satti che, il 4 Agosto 1913 zavorrato con una lastra di ardesia di 14 chili, recuperò la catena dell'ancora della nave da battaglia italiana Regina Margherita, situata alla profondità di 77 metri, compiendo quattro immersioni in apnea ad una profondità tra 45 e 84 metri.
L'esigenza di avere una buona visione del mondo sottomarino ha condotto al passaggio dall'immersione ad occhio nudo a quella con rudimentali occhialini, i quali tuttavia danno una distorsione dell'immagine per la non complanarità delle lenti e creano problemi per l'impossibilità di compensazione: per ovviare a tali problemi oggi siamo giunti alle attuali maschere. Per muoversi con maggior rapidità ma cercando di risparmiare più energie possibili, sono state realizzate le pinne, prendendo in prestito l'idea dai pesci.
I limiti dell'apnea hanno spinto a ricercare mezzi di respirazione volti a prolungare la permanenza dell'uomo sott'acqua. Dai respiratori caratterizzati da un'assistenza diretta dalla superficie, come quelli utilizzati dai palombari, si è passati ai mezzi autonomi come l'autorespiratore ad ossigeno e l'autorespiratore ad aria. Contemporaneamente sono state studiate le complesse modificazioni che coinvolgono il corpo umano durante l'immersione e sono state elaborate le teorie che permettono di programmare un'immersione sicura. La diffusione dei mezzi di respirazione autonoma nell'ambito militare e lavorativo ha spinto l'uomo ad usarli anche nel tempo libero, prima per cacciare, poi per osservare e fotografare. Il loro uso anche da parte di persone inesperte, ignare dei pericoli presenti nell'attività subacquea, ha reso necessario la messa a punto di un addestramento specifico rivolto ai subacquei sportivi, che tenesse conto delle esperienze maturate in campo lavorativo e militare, adattandole alle nuove esigenze.
Nel periodo bellico le più grandi imprese subacquee vanno assegnate a marinai italiani come Luigi Ferraro, così in tempo di pace ad un altro italiano va attribuito il merito di aver codificato l'addestramento del sommozzatore sportivo: Duilio Marcante. Il metodo di Marcante, tratto dall'esperienza maturata insieme a Luigi Ferraro nei corsi d'addestramento per i sommozzatori dei Vigili del Fuoco, è stato applicato e perfezionato negli anni, presso il Centro Subacqueo di Nervi ed adottato dalla FIPSAS che lo ha fatto proprio e lo ha diffuso in tutto l'ambito nazionale. Lo sport viene ridimensionato da tutto ciò, ma allo stesso tempo viene favorito perchè le affascinanti imprese dei pioneri delle grandi profondità gli restituiscono abbondantemente, quello che a suo tempo ha dato al campo professionale.
Un altro fattore di fondamentale importanza, che non deve essere tralasciato per nessun motivo è la questione sicurezza; è necessario far notare al neofita questi diversi aspetti. É necessario che al neofita stesso sia possibile, fin dall'inizio dell'avventura con il mondo sommerso, differenziare tra quanto si addice alle sue capacità ed esperienze e quanto dovrebbe rimanere di competenza di coloro che, per necessità di lavoro, aumentano ed aggravano i rischi delle loro immersioni ma nel contempo dispongono di capacità, di esperienze, di possibilità e di mezzi d'assistenza del tutto particolari e spesso eccezionali.